sabato 27 febbraio 2010

Vernice

Ora le pareti sono bianche, nuove, pulite.
La potenza di questa affermazione la capiscono in pochi, come è giusto che sia.
Io ringrazio la vernice, e il suo potere.
Ha cancellato le ombre, lo sporco, la vecchiaia e gli anni dalle pareti.
Ha cancellato i ricordi, i fantasmi, il dolore fra una parete e l'altra.
Si è servita della fatica, dei muscoli che urlano di stanchezza mentre il rullo va avanti e indietro a stenderla sul soffitto.
Si è servita della nostra voce, canti, risate e bestemmie mentre con una pioggia di schizzi ci ha resi più bianchi fuori e forse, per qualche ora, più neri dentro.
Si è servita del freddo, finestre aperte e aria e vento per asciugarla, per portare via il suo odore mischiato a vecchi ricordi.
si è servita dell'alcool, vino e birra fino a stordirsi per sopportare la fatica, per anestetizzare il dolore mentre combatti coi demoni una pennellata alla volta, una risata alla volta, una bestemmia alla volta, e distuggi tutto ciò che è stato per costruire ancora, una nuova vita energica e molesta sulle macerie di una vita consumata dal tempo.
La vernice ha fatto il suo lavoro, sulle pareti, fra una parete e l'altra.
Ora la casa è bianca, c'è silenzio, c'è pace.

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